8 MARZO DUE PUNTI E ACCAPO

IN OCCASIONE DELL’8 MARZO LA FONDAZIONE UNA NESSUNA CENTOMILA LANCIA UNA NUOVA CAMPAGNA SOCIAL “8 MARZO DUE PUNTI E ACCAPO” UN PUNTO, ANZI DUE, SUI DIRITTI DELLE DONNE NEL NOSTRO PAESE.

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Fondazione Una Nessuna Centomila lancia sui maxischermi nelle principali piazze di Roma e Milano e sui social la campagna “8 marzo due punti e accapo”. Un punto – anzi due – per aprire al dialogo, lasciare uno spazio al cambiamento e stimolare un’azione collettiva e una riflessione a partire dallo stato di salute dei diritti delle donne nel nostro Paese.

Al centro della campagna, in collaborazione con Urban Vision e Hobo Studio che l’ha ideata e realizzata, la volontà di fare un punto sul femminile a partire dal concetto del tempo, attraverso due modalità: una dialogica e una più storica.

Nella prima sono le giovani e giovanissime donne a raccontare le condizioni in cui vivono, lavorano, si muovono e a toccare temi come la disparità salariale di genere – le donne guadagnano ancora il 15% in meno rispetto agli uomini – il valore del consenso, il diritto alla libertà o l’importanza della medicina di genere per riconoscere e trattare adeguatamente i sintomi specifici del corpo femminile.

E poi c’è una visione più storica in cui vengono riprese alcune leggi che hanno cambiato il corso della storia delle donne. Un doveroso omaggio alle conquiste del passato con uno sguardo però rivolto all’oggi che mette in evidenza come quei risultati non vanno mai dati per scontati o pienamente acquisiti nella loro applicazione. Grazie alle immagini fornite dagli archivi fotografici Udi (Unione Donne Italia) e Archivia, vengono messi a confronto alcuni momenti chiave come l’approvazione della legge sull’aborto (1978) , la prima volta delle donne al voto nazionale (1946) o ancora la legge che definisce gli stessi diritti tra coniugi (1976) con la situazione fotografata nel 2024 e  che mostra per esempio il fatto che 7 ginecologi su 10 si rifiutano di praticare l’aborto o che solo il 52,6% delle donne ha un lavoro.

La campagna si avvale anche di un’immagine del film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, un film straordinario che ha saputo raccontare tanti aspetti della vita e della forza delle donne. La fotografia di Delia (Paola Cortellesi) e Ivano (Valerio Mastrandrea) uno davanti all’altra è stata associata alla legge del 1975 che definisce gli stessi diritti per i coniugi. Una legge importante che ancora oggi non ha trovato piena compiutezza e che Paola Cortellesi ha inquadrato raccontando il contesto lontano di questa assenza. Questo inserto, per il quale si ringrazia la regista, che fa parte del laboratorio artistico della Fondazione Una Nessuna Centomila, rappresenta un esempio di come l’arte si può mettere a disposizione di realtà come quella della Fondazione per cercare di cambiare le cose. 

Così commenta lo spirito della campagna e della Giornata, la Presidente di Una Nessuna Centomila, Giulia Minoli: “Per la Fondazione Una Nessuna Centomila l’ 8 marzo è l’occasione per ricordare le conquiste del passato e celebrare le donne che le hanno portate avanti per tutte quante noi. Il pensiero da questo punto di vista non può non andare a Marisa Rodano, che ci ha lasciato il dicembre scorso, ultima parlamentare vivente della Prima Legislatura Italiana, partigiana e attivista a cui dobbiamo la scelta della mimosa come simbolo della festa della donna. Ma questa è una ricorrenza in cui è doveroso anche fare dei bilanci, capire quanto di quel patrimonio conquistato sia realmente acquisito e saldo, e quanta strada e quanto impegno abbiamo ancora davanti nel cammino verso l’emancipazione femminile. Siamo parte di quel femminismo intersezionale che guarda a tutte le donne, non solo a quelle italiane. Nella giornata internazionale delle donna ci sono paesi come la Francia che festeggiano l’entrata in costituzione del diritto all’aborto e paesi in cui questo diritto viene ancora negato. Ci sono donne che pagano più di chiunque altro l’orrore e l’ingiustizia della guerra ed è a tutte loro che questa giornata deve parlare”.